Nicola Simonelli: il nostro pedagogista reggiano è considerato tra i più attivi riformisti del calcio giovanile nazionale
27/03/2013
ll vicepresidente di Creativ "Mister" Nicola Simonelli è stato relatore al Juventus College: pedagogia e sport iniziano a convivere grazie ad un innovativo progetto di integrazione che prende il via dalla scuola di pensiero Creativ.
Educatore, Pedagogista, allenatore, Nicola Simonelli da quasi due anni oltre a continuare il proprio lavoro come vicepresidente della coop Creativ di Reggio Emiliae come allenatore nell’ASD Montagna, ha intrapreso un lavoro di ricerca e collaborazione con alcune società professionistiche di calcio per aiutarle mettere a sistemale potenzialità dirompente dello sport e nelle specifico del calcio con le esigenze educative necessarie per aiutare a crescere le giovani generazioni.
Da alcuni anni formatore per il Novara calcio all’interno del Progetto Sestante Azzurro, il "Mister" Creativ dallo scorso anno ha approfondito le basi teoriche della pedagogi applicata allo sport attraverso un master in Sport ed intervento Psicosociale all’Università Cattolica di Milano e studiando gli esempi e i modelli di diverse società professionistiche e dilettanti, in modo particolare il progetto scuola (Liceo parificato all’interno di Vinovo) della Juventus denominato Juventus College con cui continua una collaborazione. Studiando e comparando i vari esempi di organizzazione e vivendo varie esperienze ha potuto così constatare come, finalmente, sopratutto le società professionistiche abbiano capito l’importanza di lavorare non solo sul progetto tecnico ma anche aiutando i ragazzi, fin da subito, a costruire un futuro anche post carriera.
Lo stesso Giuseppe Marotta, ispiratore della scuola Juve ha ribadito più volte la necessità di creare non solo un calciatore ma prima di tutto uomini con una testa pensante e proiettata anche fuori dal modello del calcio. Oltre al modello Juve, dove è forte l’integrazione tra area sportiva e area educativa, - ad esempio Baroni (allenatore della Primavera) ha lasciato fuori dalla gara un nazionale chi aveva ricevuto un rapporto a scuola o Ravanelli (allenatore dei giovanissimi) ha fatto capitano chi aveva vinto le olimpiadi della matematica - sono molti sono gli esempi di società professionistiche che finalmente tengono in forte considerazione non solo lo sviluppo tecnico del giovane ma anche uno sviluppo della persona e della sua carriera scolastica e formativa.
Da qui i lavori e le esperienze di Nicola e di tanti altri allenatori/educatori attenti a queste problematiche che vedono uno sviluppo per le società sportive dilettantistiche le quali dovrebbero prendere ad esempio il professionismo cercando di inserire esperienze e figure (non solo lo psicologo necessario per essere scuola calcio specializzata ma anche, ad esempio, l’educatore sportivo) che possano fare da tramite tra il lavoro educativo e il lavoro sportivo sottolineando sempre di più, come alle società sportive viene chiesto, l'importanza della rete tessuta da tutte le agenzie che si occupano di formazione dei ragazzi.