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Portare il Vangelo nelle periferie, la Chiesa in uscita di Papa Francesco

10/03/2017

Il rapporto tra le crisi generate della globalizzazione, le periferie e il sistema pastorale della Chiesa, è uno dei temi principali del primo Festival Internazionale della Creatività nel Management pastorale, che si svolgerà a Roma dal 23 al 25 marzo 2017, presso la Pontificia Università Lateranense. Gli organizzatori della manifestazione hanno scelto di discuterne con Andrea Riccardi, durante il dialogo di sabato 25 marzo alle ore 11, all’interno dell’Aula magna.

«La riforma è il cristianesimo nella storia. Nel profondo il cristianesimo è un mondo religioso aperto e con una carica connaturale a quanto avviene nella società globale. Consapevolezza della missione (e conversione a essa) e necessità di vivere e leggere la storia costituiscono la base di riforma della Chiesa».

Da Lezioni dalle riforme del XX secolo in La riforma e le riforme nella Chiesa, Queriniana, 2016

 

Si tratta di un argomento che il fondatore della Comunità di Sant’Egidio ha trattato in maniera esaustiva nel suo libro Periferie. Crisi e novità per la Chiesa, pubblicato da Jaca book nell’aprile del 2016.

 


Con la globalizzazione il mondo è diventato completamente urbano, e la popolazione delle grandi città ormai vive nelle periferie, negli slum (il regno degli esclusi), caratterizzati da un proletariato urbano senza rappresentanza politica e sociale, e al quale i media propongono un modello di vita irraggiungibile. Questa situazione di crisi pone dei grossi interrogativi soprattuttto al Cristianesimo, che secondo Urbani «su impulso di papa Bergoglio — ha la possibilità di comprendere in modo nuovo la condizione umana e urbana del XXI secolo», anche se è necessario rivedere un sistema pastorale che egli giudica «inadeguato». Per lo storico, infatti, non basta solo dividere le diocesi e creare delle strutture più decentrate, poiché l’avvicinamento della Chiesa alla periferia non passa attraverso una riorganizzazione “amministrativa”. Bisogna invece, suggerisce il professore universitario, accogliere la «chiave ermeneutica di Francesco», cioè quella chiesa in uscita che «deve far emergere un popolo che, nella sua complessità e interezza, sia capace di comunicare il Vangelo, di viverlo nelle periferie delle città, di dar origine a percorsi cristiani diversi, anche se convergenti nell’unica grande famiglia della Chiesa».

Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio ha insegnato, come professore ordinario, di Storia Contemporanea all’Università di Bari, alla Sapienza e alla Terza Università degli Studi di Roma. Numerose Università lo hanno insignito con la laurea honoris causa per il suo lavoro a favore della pace e del dialogo. Riccardi ha avuto un ruolo di mediazione in diversi conflitti e ha contribuito al raggiungimento della pace in alcuni Paesi, tra cui il Mozambico, il Guatemala, la Costa d’Avorio, la Guinea. La rivista “Time” nel 2003 lo ha inserito nell’elenco dei trentasei “eroi moderni” d’Europa, che si sono distinti per il proprio coraggio professionale e impegno umanitario.

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